Chiesetta paleocristiana sorta nel luogo di un martyrion e nota presso i catanesi come "li Rutti janchi" (le grotte bianche), venne consacrata dal vescovo Sant'Everio nel 262. Il sito - un aggrottamento lavico di epoca preistorica convertito in antico in pozzo - conserva il fascino antico delle strutture dal III al VII secolo quali diversi arcosolia di cui due murati, una falsa finestra, un arco trionfale con foro di alloggiamento per la iconostasi, due panche presbiterali che la tradizione vuole come alcova delle spoglie di Agata ed Euplio, i due patroni di Catania. Il tempio superiore potrebbe invece appartenere originariamente al V secolo, ampliato poi durante il Medioevo. E nel Medioevo venne realizzato il pozzo cilindrico, probabilmente usato per il battesimo a partire dal secolo XI. Nel 1674 la chiesa superiore venne demolita per la realizzazione di un nuovo fortino in difesa della città assediata dai francesi. Venne ricostruita e riaperta solo nel 1801, ma subì un lungo periodo di chiusura. Solo per interessamento dell'attuale rettore, padre Antonino Lo Curto, dagli ultimi anni del XX secolo ne è garantita l'apertura. Tra le opere conservate di grande rilievo i numerosi affreschi dell'ambiente sotterraneo databili a diversi periodi (principalmente ai secoli XVI e XVIII) di cui i più antichi apparterrebbero proprio al III secolo. #Archeologia #arte #bizantino #Catania #chiesa #chiesa_bizantina #chiesa_paleocristiana #chiese #paleocristianesimo
- Comments